Di certi ricordi e di una sensazione

Sono tanti i ricordi che custodisco gelosa nel cassetto della memoria.
Momenti importanti, attimi speciali. Alcuni felici e anche alcuni no.

Ricordo la paura il giorno della laurea, ricordo quella notte buia su una montagna a Doc Let, ricordo il sapore aspro dell’angoscia e la certezza di impazzire al primo passo falso.

Un animo sereno però tende sempre a ricordare ciò che di più bello lo ha portato fino a lì.
Certi momenti di vita pura, ai tempi dell’università, quando l’unico scopo della vita era davvero semplicemente vivere.

La prima volta che ho visto Marco, con una maglia a righe e i suoi ricci belli. Percepire, fin dalla prima occhiata, valori comuni e una certa affinità.
Mio babbo che un giorno mi disse basta un figlio per dare senso alla tua vita.

Ricordo perfettamente la prima volta che entrai di corsa in uno stadio pieno, l’adrenalina di ogni concerto.
L’emozione di un diamante inaspettato. Infilato al dito in una qualunque serata di Novembre, seduti su un muretto di Parigi, la pancia piena di sushi non di qualità.

Sono poi particolarmente sensibile ai ricordi rievocati dai profumi, perché arrivano quando meno te lo aspetti, e ti colpiscono allo stomaco.
Un bacio che ti ricorda otto anni d’amore.
Le sensazioni portate a galla dalle foto.

Eppure c’è una sensazione unica e particolare, capace di essere vissuta e rivissuta, ricordata e carezzata.

È l’aria calda di certe sere a primavera.
Il profumo dell’estate che sta arrivando, che mi salta addosso spalancando la finestra della mia stanza di bambina. E poi adolescente.
Lasciarsi sorprendere dalle ore tarde ancora luminose, dopo cena.
Quella linea fedele di biancospino, che come un orizzonte mi separava sempre, e sempre lo farà, da un mare di grano e dalle sue stagioni.

È questo il ricordo più vivido che ho.
La sensazione più vera e autentica che torna ogni primavera con l’arrivo di quell’aria, tiepida, dopo cena prima del tramonto.




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3 Comments

  1. Ce ne fossero di persone che crescono saccenti e viziate (da tua bio) se poi si ritrovano da adulti ad evere questa sensibilità e questo modo delicato – ma coinvolgente – di scrivere.
    Scrivi di episodi che hai vissuto solo tu, ma fai in modo che il lettore capisca e venga preso dai fatti… ed è una gran dote!

    Ora basta complimenti, rimani comunque una “saccente”!!! 😀

  2. ah Sara che bello! io ho pensato alle giornate lunghe adesso, dopo che in Norvegia ho notato che duravano già fino alle 9 e mezza e dopo che, tornando al lavoro, finalmente si esce col sole.
    anche gli odori per me sono molto importanti, mamma mia ho i brividi.
    non vedo l’ora di rivederti 🙂

    • A chi lo dici!
      Dobbiamo farci presto una serata insieme.
      In maniche corte, respirando l’aria della primavera.
      Non importa in quale parte del mondo…

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