Vivere Riccione

Per laprima volta questa sera ho capito perchè migliaia e migliaia di persone in Italia e in Europa scelgono Riccione per le loro vacanze.
Per la prima volta mi sono sentita un po’ parte di questa città e per la prima volta forse le ho voluto davvero bene.

Concerto di Jovanotti, stadio dell’ASD Riccione, tanta riconoscenza da parte di Lorenzo per questa città e tanto amore da questa città per lui.

Ogni concerto, in quanto concerto, è un evento unico e speciale.
Ma credo che qui, stasera, ci sia stato qualcosa in più: più pezzi rispetto alla scaletta, più amore tra il palco e il pubblico, più voce, una stella cadente durante una canzone, gente che ballava anche sulle tribune.

Riccione è una città che ti accoglie, la rinomata ospitalità romagnola, qui è effettivamente vera e tangibile.
E che sia disinteressata o che sia perchè qui di turismo si vive, poco importa.
In fondo fa parte dei servizi che si cercano e si pagano quando la si sceglie come meta delle proprie vacanze.

E ci si trova tutti in chiusura di concerto a ballare a mani alzate, come se si fosse sotto la piramide del Cocco o in mezzo alla piscina a onde dell’Aquafan del Walkie Cup.
La voglia di ballare e ballare ancora, anche a luci accese, anche a sole alto, dopo una nottata interminabile di musica e baldoria.

Sì, Riccione è la capitale del divertimento, la capitale della musica, perchè qualsiasi musica tu ami ascoltare puoi torvarla in una delle discoteche che la punteggiano, che si distribuiscono tra le spiagge e le colline.

Eppure è così piccola che fai presto a sentirla come casa.
Ti abitui alla colazione al Tiffany, dove dall’una di notte il profumo di pane del forno vicino inizia a riempire la statale.
Ti abitui alla piadina del Bobo, unica e inimitabile in tutta la riviera.
Alla tua spiaggia, col bagnino che ti rompe se palleggi con gli amici, ma che ti sposta la brandina seguendo il sole per una tintarella migliore.

E poi ti abitui ai parchi, a dormire all’ombra dei pini, a camminare di notte dalla stazione al Peter Pan, con un dislivello di

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cento metri che quando arrivi in cima hai la lingua che striscia per terra.
Ti abitui alla Blu Line, strapiena e puzzolente guidata da autisti indolenti. Alle calche alla stazione del treno.

Ecco cos’è Riccione, uno stadio che urla e che balla instancabile, gente che vive lo straordinario sentendosi a casa.
Riccione che ostenta cordialità e ospitalità.
Che forse finge ma che, se effettivamente lo fa…finge davvero benissimo.




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3 Comments

  1. Ciao Sara
    quale miglior modo per definire Riccione.
    Concordo in tutto e per tutto..

    Hai saputo spiegare al meglio perchè da decenni Riccione è la capitale della movida romagnola.

    Credo si possa racchiudere il tutto in un’espressione: ospitalità della sua gente. Da lì tutto deriva e si sviluppa.

    In quanto a Jovanotti.. mi piace pensare che se le persone fossero città.. beh lui sarebbe Riccione!

    Giulia

  2. …e poi ci sono gli after di Ferragosto…che ti svegliano alle 6:30 con i loro bassi assordanti.
    E mentre vai in ufficio incontri ragazzi mezzi nudi che tornano a piedi verso la stazione, o pedalano in tre su una vecchia bici rubata e che intasano le strade mentre stai facendo tardi in ufficio…
    ma questa è un’altra storia… 🙂

  3. Ciao Sara!
    Il tuo articolo mi è piaciuto.
    Hai ragione l’ospitalità che c’è qui in Romagna non sempre si trova in altri luoghi. Diciamo che è una tradizione, qualcosa che si tramanda da generazioni.
    Speriamo che non cambi mai ^_^

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  1. Concerto Vinicio Capossela: Marinai, profeti e balene | Il Blog di Sara Paolucci: viaggi, ricette, letture e sciapità - [...] nel Reggiano con grande partecipazione e divertimento del pubblico. Proprio come era successo con Jovanotti a Riccione, anche qui…

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