La corsa, per me [tratto da una conversazione con un amico]

Scritto da Sara on 28 Mag, 2012 in Life | 2 commenti

…non è che se tu una domenica fai una corsa così, porti a casa un buon tempo, allora sei bravo. Anche se sei stato forte, con un ritmo invidiabile, la corsa non è questo!

Quando ho deciso di correre sono partita da 5 minuti di corsa alternati a 2 di camminata, per quanto fossi fuori allenamento.
Vedevo gente che passava a manetta e poi quasi non sveniva sul marciapiede. Io un po’ mi vergognavo, ma anche se avessi potuto fare di più, rispettavo la tabella di marcia.

La corsa non è una partita di pallone dove ti fai il culo 90 minuti per portare a casa una vittoria, è un percorso, come la vita.
Ogni volta che ti metti le scarpe ed esci lo fai per migliorarti dalla volta precedente, e migliorarsi non è andare più veloce o più lontano.
Migliorarsi è rispettare il programma, l’allenamento, concentrarti, respirare meglio, controllare il passo, il movimento delle braccia, meditare, ridere, respirare.

Fino a poco tempo fa anche io dicevo: “oggi vado a correre”, partivo a palla, vomitavo la milza e poi finiva lì.
E invece serve consapevolezza, tutto qui. Più che altro per sé stessi.
Per non farsi male e prendere dalla corsa l’aspetto più bello.

Io per esempio adesso più che sul fiato sto lavorando sulla testa, perché ogni persona è diversa dall’altra. Anche se corro per 15 km non ho mai mal di gambe, come se non producessi acido lattico. Però mi annoio a morte.

Correre ti porta ad ascoltarti e a lavorare su te stesso.