La strada fiorita.
Tu hai diritto all’azione, ma mai ai frutti che derivano dall’azione.
Non considerarti il produttore dei frutti delle tue azioni, e non permettere a te stesso d’essere attaccato all’inattività.
Agisci e lavora in questo mondo, Arjuna, come un uomo integro, senza attaccamenti egoistici, e così in caso di vittorie e sconfitte.
Perché lo Yoga è perfetta equanimità della mente”
(Bhagavad Gita, II, 47-48).
È nell’odore di dentifricio non mio che aleggia nel bagno di casa che mi trovo a pensare all’amicizia e al suo senso, a ciò che chiede e a quanto dà.
Gli ultimi giorni, che hanno forza e coraggio di anni, mi parlano dell’equilibrio tra il dare e l’avere, come nell’arte del respirare: ragguagliare l’inspiro e l’espiro, per scoprire che nella pausa chiamata kumbhaka si nasconde l’intero universo.
Se io do a te, Sara, automaticamente ricevo da te
mi disse una volta una guida, dopo un colpo di spugna alla vetrata del cuore.
Mi ritrovo a spalancare le porte, quelle di casa e le finestre dell’Io, così che la tenerezza possa entrare e ferirmi se vuole, perché è il troppo amore che a volte spaventa ma è la solitudine che invecchia gli sguardi.
E nel sedersi ad un tavolo e parlare delle cose, ridere senza freni e riconoscersi nelle differenze, prende vita il valore dell’amicizia; questo amore fraterno che rassicura e consola, che placa il senso di vuoto delle anime erranti, alla continua ricerca di un senso e del perché delle cose.
Pianta un seme amica mia, e non voltarti
lo ritroverai fiorito nella primavera che ci attende tutti, al varco della felicità.
Questo post è dedicato a Serena, Valentina e Laura
con le quali dare non è mai privarsi di qualcosa.
3 Comments
Mo sòcc’mel quanto esistenzialismo 🙂
Scherzo ovviamente, piacere di averti scoperta e, mi raccomando.. sempre.. #plf
Mi hai fatto piangere.
Non aggiungo altre parole a questa bellezza, amica.
Amica.