Il mio Vietnam: Hoi An, Venezia del Vietnam, romantica, decadente e meravigliosa

Il viaggio in autobus è durato circa undici ore, siamo infatti arrivati ad Hoi An verso le 7:30 di questa mattina.
E’ andato tutto bene, a parte il fatto che in un pullman di circa quaranta persone io ero l’unica senza coperta. La solita sfigata.
Io e Marco siamo stati gli ultimi a salire e ci sono due persone che non potendosi permettere il biglietto intero lo hanno comprato “di contrabbando”.
La ragazzina giovanissima che indossa un abito orientale giallo dorme sotto il “letto” di Marco, un altro ragazzo sulla trentina invece è proprio sotto la mia cuccetta. Sia io che Marco siamo al piano superiore.
E’ proprio il ragazzo qui sotto di me che si è preso il mio cuscino e la mia coperta, e non mi sento proprio di chiederglieli, visto che deve farsi undici ore di viaggio sdraiato in terra come una mummia abbandonata dalla dea Iside nel corridoio di uno sleepping bus.

L’aria condizionata è accesa e il mio finestrino è rotto in migliaia di minuscoli pezzettini di vetro. Inizialmente penso che sia fatto proprio così, ma poi capisco che è stato riparato con del nastro adesivo. Ovviamente il mio è l’unico vetro rotto di tutto il pullman, io sono l’unica senza coperta e l’aria fredda entra da fessure che non riesco ad individuare.
Il sedile però è comodo, e pulito. Non è il tipo di cuscino su cui mi piacerebbe abbandonarmi alle cure di Morfeo con la bocca aperta, ma è passabile. Decisamente meglio del materasso a conca del Jungle Beach.

Il desiderio che Marco esprime prima di salire è quello di addormentarsi immediatamente e svegliarsi una volta arrivati. Devo dire che si avvererà senza problemi, visto che dopo un cenno di “ok” per tranquillizzarci a vicenda lo vedo ronfare per tutto il tragitto.
Non siamo vicini, io sono nella fila di sinistra e lui è in quella di destra, due posti più avanti.
Tra di noi, sarcofagi pieni di mummie ronfanti avvolti nelle loro coperte.
Io mi addormento e mi sveglio. Ho un sonno irregolare, salto al sobbalzare dell’autobus sulle buche della strada sconnessa. Faccio tanti sogni e un sacco di pensieri, mentre sotto di noi scorre una bella fetta di Vietnam.

Dopo diverse soste per andare in bagno – e per darsi il cambio tra i due autisti – arriviamo ad Hoi An.
Pianificando il viaggio prima di partire, di tutte le tappe Hoi An è quella che ci affascina di più, ancor prima di arrivarci. Le aspettative sono altissime. E di certo non ci deluderà.

Hoi An

In ogni parte del mondo è bello vedere una città che si sveglia, e questo luogo meraviglioso non è certo da meno.
Hoi An è una delle città più antiche e meglio conservate del Vietnam. A tratti può sembrare una sorta di Venezia, ovviamente dai tratti vietnamiti. Ma sorge sulla rive di un fiume e le case che vi si affacciano portano i segni delle inondazioni e del tempo, dell’acqua e del sole.
I muschi secchi sui muri che riprendono vita solo quando l’acqua li raggiunge, ridonando loro colore e freschezza.

Mercato Hoi An

Le case sono colorate di colori pastello, annerite dai segni dell’umidità che dona loro un fascino romantico e decadente.
Il mercato pullula di gente, animali ed odori. Galli e galline nelle loro gabbie, pesci freschissimi che si dimenano nelle loro tinozze, tranci di carne, interiora di animali, frutti e verdure di ogni forma. Noodles e cao lau di ogni colore.
Di fianco alla bancarella del pesce una ragazza vende piattini, tovagliette e souvenirs per turisti. Di fianco, un’altra che brucia chili di incenso, e ti riempie le narici di odori così forti da farti scappare.
Ci chiediamo se per questa gente questo aroma sia familiare – magari piacevole – come per noi l’odore della carne alla griglia o di un soffritto, come quello di un banco di fiori.

Passiamo all’hotel che abbiamo prenotato l’altra sera dal Jungle Beach, la stanza sarà pronta solo alle 13 ma ci permettono di lasciare qui i bagagli.
Il personale è gentilissimo, cordiale come gran parte delle persone che abbiamo incontrato finora. E sorridente, con un sorriso che vale più di mille “welcome“.

Sartorie ad Hoi AnMentre passeggiamo per il mercato veniamo letteralmente sequestrati da una pazza vietnamita che ci chiede di vedere il suo laboratorio di sartoria.
Se ci avesse legati per le spalle con un lazo e ci avesse trascinati fino al suo negozio come due lepri appena cacciate, legate per le zampe, forse ci saremmo sentiti meno tramortiti, dal suo parlare a macchinetta e il continuo toccarci le braccia e spingerci avanti.
Così, nel giro di tre minuti e senza accorgercene, ci ritroviamo seduti al suo bancone a sfogliare quintali di riviste di moda mentre lei – vedendo i miei occhi illuminarsi di una luce folle – continua a ripetere che possono riprodurre esattamente qualsiasi modello sceglieremo su queste riviste.
Immaginate a questo punto di prendere un bambino, di portarlo al centro della corsia principale del Toys Center più grande d’Italia e di dirgli: “scegli”.
Di nuovo la mia risata si fa isterica e il battito accelera, la situazione è stupenda, idilliaca. Metto un segnalibro ogni due pagine, e mentre Vién ride istericamente bramando denaro, e io rido istericamente bramando vestiti, Marco abbandona ogni speranza di uscire vivo – e prima di un paio d’ore – da questo posto.

Di tutte le cose che avrei desiderato, commissiono “solo” una camicia, una giacca taglio lungo, una gonna pantalone deliziosa ed un abito da sfilata, senza spalline e con lunghe frange di velo blu – nel caso in cui a qualche amico o parente, la prossima estate, venga in mente di sposarsi o battezzare un figlio, che non si sa mai.
Marco, appartenente da sempre al partito della moderazione e della parsimonia – beato lui, il suo conto in banca e il suo deposito titoli – commissiona invece soltanto due camice, per la gioia di Vién che nel prendergli le misure facendo strani versi, continuerà a dire come un disco rotto, tenendolo per le spalle, “mmm…very large!“.
Vién ci offrirà un mango, una mela e due bottigliette d’acqua, oltre a rimbambirci come un pugile rimbambisce il suo avversario con una raffica di pugni sulle tempie.
La più brava venditrice che io abbia mai incontrato. La regina delle venditrici, una commerciante nata. Così brava che dopo avergli lasciato tre milioni di acconto ed essere venuti via mezzi tramortiti, ci chiediamo se non sia già scappata con i nostri soldi a cercare altri turisti come noi da fregare senza troppo sforzo.

Continuiamo a passeggiare e alle 13 torniamo in hotel, per prendere la nostra stanza, amata, bellissima, pulitissima stanza. Ci accolgono vasi d’acqua pieni di fiori galleggianti, una luce attenuata dalle tende spesse ed un forte odore di cannella. Dopo una notte in autobus e due notti al Jungle Beach è proprio quello di cui abbiamo bisogno.

Ci fermiamo a pranzo in un ristorante vicino all’hotel, in quello che diventerà il nostro ristorante preferito ad Hoi An e forse del Vietnam.
Le ragazze che ci servono sono gentili e il cibo è delizioso. Io ordino dei noodle e Marco del riso, entrambi ai frutti di mare. Poi incuriosita provo anche dell’anatra e ananas che mi lascerà a dir poco estasiata.
Quando torneremo, la sera, ordineremo degli involtini primavera freschi con verdure e gamberetti – proprio come quelli del cinese ma non fritti -, un’insalatina di calamari piena di sapori contrastanti e deliziosi come germogli di soia, carotine, peanuts, menta ed ananas, ed infine dei Cao Lau con funghi: tagliatelline di riso da un gusto spaziale – per non ripetere il termine delizioso.
Salutiamo le nostre amiche ristoratrici, pieni, sazi e soddisfatti.

Passeggiamo un po’ per le strade di questo posto straordinario e mentre il sole tramonta lasciando spazio alla luce delle lanterne, constatiamo di esserci innamorati del Vietnam, della sua cucina e di questa città, mentre i venditori di strada continuano ad offrirci motorbike for rent.




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22 Comments

  1. vincenzo lo zio pedante |

    che bel racconto , Sara . Scrivi veramente bene , a parte qualche ingenuità linguistica ( vieni oltre …). Veramente affascinante e coinvolgente

  2. Grazie Vince, davvero, per come sei pedante i tuoi complimenti valgono come almeno cinque di un’altra persona.
    E’ perchè sto scrivendo su un blog che a volte mi lascio andare a certe ingenuità linguistiche.
    Comunque grazie!

  3. ciao Sara.. complimentissimi per il blog

    Ad Agosto, periodo delle piogge, ma anche unico mese utile dell’anno per permettersi una pausa di 2 settimane, partirò per il Vietnam. Non so se si può fare, ma mi piacerebbe avere più dettagli. Ho la costante paura di tornare dal Vietnam e rendermi conto di essermi perso tante cose, di non essermelo assaporato, per quanto possibile, al 200%. In particolare, su questo post, vorrei chiederti il nome del tuo ristorante preferito a Hoi An! e magari le esatte posizioni di quella bottega di sartoria 😉 se non è possibile, credo tu possa vedere la mia mail! thanks

  4. Ciao Luca, sperando che non ti dispiaccia ti risponderò qui, in modo che anche altre persone possano usufruire dei miei consigli.
    Hoi An è stata la città più bella ed ospitale del Vietnam e noi ci siamo trovati benissimo in tutto e per tutto.
    L’hotel si chiama Thien Thanh Hotel, è economico, lontano dal caos del centro ma a portata di mano da tutto (Hoi An in realtà molto piccola). Il servizio è speciale, la colazione non solo abbondante e squisita ma servita su una terrazza affacciata su una risaia, dove è possibile vedere vecchine all’opera e diverse speci di uccelli).
    Il ristorante si trova nello stesso viale, ovvero Bà Triệu. Non ricordo il nome purtroppo ma lo riconoscerai: spingiti avanti lungo il viale, lo troverai sulla sinistra, ha dei carinissimi tavolini in legno e sulla parete ci sono appesi tantissimi fogli con tutti i complimenti dei vari clienti (compreso il nostro!). Ci lavorano tante ragazze (credo siano sorelle) molto carine ed educate, di giorno però c’è anche il padre, che sta sotto la veranda ad osservare il viavai senza dire nulla (credo non capisca mezza parola d’inglese).

    Per quello che riguarda la sartoria invece, devo trovare il biglietto da visita di Vién anche se, per come la conosco, sarà lei a trovare voi 😀

    Sai, per quello che riguarda il timore di non vedere tutto ti capisco, accade sempre anche a me. Per il Vietnam soprattutto mi sono resa conto di essermi persa diverse cose…anche ad Hoi An, per esempio c’è una spiaggia molto bella che noi non abbiamo visto.
    Non parliamo poi di Halong Bay, praticamente il posto più famoso del paese, perso per colpa di un autobus guidato da brutti ceffi che ha ritardato l’arrivo ad Hanoi.
    Ad ogni modo ogni viaggio è un viaggio a sé che si costruisce anche di contrattempi e sorprese…

  5. Grazie mille, davvero disponibile.

    Hai la straordinaria capacità di descrivere l’anima dei luoghi. Non hai bisogno di immagini, ti basterebbe una pagina bianca e riesci comunque a catapultarmi lì e a farmi vivere in parte ciò che hai provato tu! Aspetto un libro 😉

    Ora dovrò pensare a togliermi di mezzo qualche esame all’università. Dopodiché mi rifarò vivo prima della partenza!

    Grazie ancora

    • Luca, questa è una delle cose più belle che mi siano mai state dette, considerando che si tratta di quello che scrivo.
      Grazie, di cuore.
      Considerami sempre disponibile quando deciderai di intraprendere il tuo viaggio.

  6. ciao sara mi sono imbattuta per caso nel tuo blog alla ricerca di qualche spunto per il mio prossimo viaggo …magari in vietnam e devo dire che me ne sono innamorata solo leggendo questo articolo. inutili dirti che forse merito anche un po’ di come scrivi, complimenti.

    • Ciao Marta, grazie mille dei tuoi complimenti!
      Non sai davvero quanto mi facciamo piacere.
      Il Vietnam è una meta che consiglio fortemente, per quanto l’ho amato ci manderei tutte le persone che conosco 🙂
      Se vorrai organizzare un viaggio in questo splendido paese fai pure affidamento su di me per eventuali consigli.

  7. Ciao Sara,
    io parto la prossima settimana per il Vietnam e la Cambogia non vedo l’ora, il tuo racconto è bellissimo e molto utile, grazie da parte di chi come me parte…. e ti dirò, Hoi an è la città che mi incuriosice di più ma penso che tutto sarà fantastico.

    • Ciao Dori, non sai come ti invidio!
      Devi promettermi che al ritorno passerai di qui a dirmi com’è andata. Hoi An ti farà impazzire, ne sono certa.
      Che itinerario fai? Quali città visiterai del Vietnam?
      Non mi resta che augurarti buon viaggio 🙂

  8. Leggerlo mi ha riportato immediatamente là!

    Ciao,
    Marco

  9. Che racconto emozionante!!
    Un mio amico è partito oggi (fa anche parte della cambogia e una sosta a bangkok) e io lo raggiungerò ad Hanoi il 18 agosto.
    Torneremo il 31. Mi rendo conto che la mia permanenza è breve, ma spero comunque di godermi appieno questo viaggio, che desidero fare da molti anni!!!
    Una curiosità: è opportuno portare un sacco a pelo per dormire nei bus e nei treni notturni?
    Grazie per l’attenzione e complimenti.

    • Beh Francesca,
      una decina di giorni non sono pochi, magari dovrete scegliere alcune cose e scartarne altre, ma vedrai, rimarrai rapita da un paese straordinario!

      Generalmente sugli sleeping bus ci sono un cuscino e una copertina (non troppo puliti) che servono perché l’aria condizionata è molto forte.
      Un sacco a pelo forse sarebbe un po’ troppo ingombrante al massimo ti consiglierei una felpa e una pashmina da tenere attorno al collo 🙂

  10. che bellissimo diario complimenti!

  11. Ciao Sara vorrei sapere dato che ho conosciuto una donna vietnamita in chatt cosa pensi di loro visto che tu sei stata li grazie

  12. Ciao Sara, sono ad Hoi An e sto cercando il ristorante ma ho qualche difficoltà perché quella strada ne è piena, e molti coi tavoli in legno. Te lo ritrovi sulla sinistra andando verso l’interno o verso il mare? Ti viene in mentre altro? Mi scuso per l’intervento prettamente “di necessità”.
    Grazie

    • Sulla sinistra andando dal centro in periferia. Purtroppo è passato del tempo e non ricordo più bene i dettagli… Comunque se sei nel viale giusto li riconosci dai commenti che trovi appesi al muro proprio nell’ingresso, al tempo c’era la parete piena! 🙂

  13. Ciao Sara, avevo poi trovato il posto, esattamente i referimenti sono:
    KHANH HOA II
    BAM BOO
    88 BA TRIEU ST
    TEL. 05103917785
    ho anche delle foto del posto che, in caso, potrai confermare essere quello giusto.
    Sottoscrivo tutto comunque, sono stato benissimo! Pietanze deliziose e personale super gentile che, sgomento, mi faceva assaggiare di tutto e di più.

    Stefano

    • Stefano…che bello!!!
      Finalmente i riferimenti di questo posto bellissimo!
      Hai le foto pubblicate da qualche parte così che possa confermare?

  14. Te le mando su fb? non le ho pubblicate da nessuna parte.

    Stefano

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