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Il mio Vietnam: surf, o quasi, sulle onde del Pacifico

La giornata di oggi è stata piuttosto tranquilla, a differenza della notte che invece è stata molto fredda, nonostante ci fossimo imbottiti come per la scalata dell’Himalaya.

Jungle Beach - Doc Let

Surf a Jungle BeachL’ultimo giorno al Jungle Beach – come è giusto che sia – è stata dedicata al relax e alla spiaggia, alla magica, splendida, meravigliosa spiaggia di questo posto.
In giro ci sono un paio di tavole da surf tutte scassate. Ne prendo una per provare a surfare, visto che il mare – soprattutto dopo una certa ora – è sempre molto mosso. I risultati sono però scadenti, un po’ perchè non c’è paraffina per la tavola e un po’ per mia incapacità.

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Il mio Vietnam: Jungle Beach, la sua spiaggia e i suoi serpenti

Dopo una notte travagliata a causa del cuscino piccolo, duro come un sasso e del freddo – grazie, abbiamo dormito coperti da un asciugamano – mi sveglio con la luce dell’alba e dalla porta vedo il cielo rosa di là delle foglie di bambù. Sono le 6 del mattino e sentiamo il canto, mai udito prima, di un uccello sconosciuto – dire cinguettìo non sarebbe appropriato – e poi un altro rumore, tipo un sìbilo di un serpente che divora un piccolo animale indifeso.

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Il mio Vietnam: dalle stelle alle stalle e un incubo ad occhi aperti

E così stamattina ci svegliamo in questo posto meraviglioso, dalla finestra – lasciate appositamente le tende un po’ aperte – entrano i colori purpurei dell’alba, di un’alba che fino ad ora non avevamo mai incontrato. Un’alba con coordinate e latitudini differenti dalla nostra, dai colori più vivi ed intensi.

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Il mio Vietnam: la sorgente delle fate, la mia prima risaia e il paradiso a Phan Thiet

Mui Ne è conosciuta dai vietnamiti per la sua salsa di pesce – che macera in pentoloni di legno nei cortili di ogni casa -, mentre i turisti la visitano per le spiagge, le scuole di kite e le sue dune.

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Vietnam. Mui Ne e, finalmente, il mare

Sveglia alle 6:15 – che dopo la notte di capodanno non è il massimo – prepariamo le valige, raccogliamo tutto e facciamo colazione in tutta fretta.
Arriviamo in anticipo all’agenzia di viaggi da cui partirà il bus. Le strade sono più tranquille, il primo giorno dell’anno si festeggia a casa con i propri cari. L’unione con la propria famiglia è un valore ancora molto forte qui.

Ci sono due donne in strada, con il loro baracchino a vendere panini. Un po’ i nostri piadinari penso, mentre una pagnotta di pane cade per terra e viene raccolta come se nulla fosse.

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