Ecco perché scrivo

A seguito delle varie polemiche tra blogger, travel blogger, influencer e compagnia bella, ho sentito l’esigenza di fare questa riflessione.

Non in risposta a quelle questioni – per carità di dio lasciatemene fuori, non sono intervenuta per scelta quindi non vedete in questo post quello che non c’è -, ma semplicemente perché tutto quello che ho letto mi ha portata a riflettere su una cosa:

Perché scrivo?



Una volta una persona mi ha chiesto Tu come l’hai capito che volevi scrivere?
Quello che penso è che ognuno di noi nasce per qualcosa, un talento che non determina l’obiettivo finale della nostra esistenza ma la realizzazione dell’intero percorso della nostra vita.

La domanda Perché scrivo? potrebbe essere ribaltata e riformulata in Perché vivo?

Lungi da me rendermi ridicola con una sterile iperbole. Non confondete questa mia osservazione con un adolescenziale slancio d’affetto o uno dei miei soliti, facili entusiasmi.
Quello che penso è che il talento di ognuno – e tutti ne abbiamo uno – sia in effetti parte della risposta alla domanda Perché vivo?

Doverosa é una piccola parentesi sul concetto di “talento”.
Talento – Tálanton dal greco – era il nome di una antica moneta circolante in Grecia e Palestina, ed é grazie a questo doppio significato che la famosa parabola dei talenti gioca sul filo di un doppio senso.
Da una parte il valore “commerciale” e dall’altra la responsabilità di ognuno conseguente dai doni divini.
E quando parlo di talento parlo proprio di questo, del dono che ognuno di noi riceve nell’essere bravo a fare qualcosa e nel sentirsi pienamente sé stesso nel fare questa cosa.

Sento il bisogno di fare questa precisazione perché spesso “talento” viene confuso con “portento“, e l’ultima cosa al mondo che desidero è autodefinirmi portentosa.

Insomma, tornando a noi, credo che il talento sia proprio questo: la risposta alla domanda Perché esisto?
Generalmente odio sentirmi rispondere a una domanda con un’altra questione, quindi facciamo così, possiamo togliere il punto interrogativo e vedere che, alla fine, tutto torna.

Perché scrivo? Perché esisto.
Oppure, se preferite, esisto proprio perché scrivo.




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1 Comment

  1. Cartesio aveva allargato il tuo “scrivo perchè esisto” con “cogito ergo sum”… in fondo hai ragione… affermiamo il nostro esserci scrivendo quello che viviamo, non soddisfatti del semplice fatto che lo stiamo vivendo. C’è chi si accontenta e chi sente il bisogno di condividerlo!

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