Lettera aperta alla Valu. Scrivere è musica e passione

Cara Vale, nell’ultimo periodo, da quando mi sei stata affiancata, ho scoperto quanto sia bello trasmettere ad altre persone quello che sai fare, condividere le proprie scoperte e insegnare il proprio lavoro a chi ha sete di conoscenza ed è disposto ad impararlo per praticarlo con passione.

Chi ama leggere, prima o poi, si ritrova sempre con una penna in mano, o per lo meno questo accade a chiunque abbia qualcosa di interessante da dire.
Per me è stato un processo naturale, così come coltivare le amicizie, assaggiare nuovi piatti, visitare nuovi posti.

Mi sono ritrovata da bambina ad inventare storie, poi, quando sono stata abbastanza grande per prendere coscienza dei miei sentimenti e del mio io interiore, a quel punto ho iniziato a scrivere di me.
“Sono una donna senza fantasia”, ultimamente lo dico spesso in ufficio – e tu mi mandi a quel paese -, perché più che inventare le cose, che siano idee o che siano storie, preferisco raccontare il mio vissuto, quello che vedo e quello che mi attraversa, quello che incontro e che vivo.

Diversamente da quello che si possa pensare scrivere non è difficile, ma come tutte le cose richiede passione e soprattutto esercizio.
Io stessa, che in passato abbandonai questa pratica per motivi riprovevoli, ho dovuto imparare a farlo di nuovo. Non con fatica ma certamente con impegno e pazienza.
In questa lettera ti riassumo quelli che sono i miei piccoli e personalissimi consigli.

Periodi brevi

Personalmente, lo sai, adoro i periodi brevi, i punti frequenti, i capoversi messi lì dove devono essere.
Scrivere per il web non è come scrivere sulla carta, per questo i periodi lunghissimi di Saramago, che tanto ami, non credo avrebbero futuro su di un blog.
Ricordati che scriviamo a persone che sono di passaggio, scriviamo alle nuove generazioni che vogliono tutto subito, e anche se vogliamo conquistarle con le nostre smancerie dobbiamo prima attirare la loro attenzione con qualche battuta interessante.

Inizia sempre i tuoi articoli con frasi telegrafiche. Come se scrivessi per un giornale. Pensa di dover creare souspance. Dì quello che devi dire ma non prolungarti.

Le 5 W

Usa il metodo delle 5W. Lo impari in 5° elementare e puoi scommetterci che non passerà mai di moda.
Who (chi), where (dove), what (cosa), when (quando) e why (perché). Chieditelo per prima, risponditi, e poi comunicalo.

Musicalità

Ricerca sempre la musicalità, come se stessi scrivendo una poesia o una canzone. La punteggiatura è il ritmo che possiamo dare a quello che scriviamo, usalo senza mai dare nulla per scontato.
Una virgola è diversa dai due punti. Un punto e virgola è diverso da un punto fermo. Un punto fermo è più importante se abbinato a un capoverso.

Mai banale

Cerca di non essere mai scontata. Scriviamo di viaggi e questa è già una motivazione valida. Ad ogni modo qualsiasi cosa valga la pena scrivere è sufficientemente importante da non essere abbandonata alla banalità.

Non utilizzare mai la parola bello, lasciala ai commenti su facebook o ai 140 caratteri di un tweet. Se scrivi per emozionare non puoi permetterti usare aggettivi insipidi. Ricordi i nostri brainstorming? Splendido, meraviglioso, fantastico, straordinario, spettacolare, incredibile, imperdibile, sensazionale, stupendo, magnifico. La nostra lingua è così ricca che non possiamo svilirla abbandonandoci a sterili ricorrenze.
Lo stesso vale per i verbi, costruire vale più di fare, così come realizzare, compiere o eseguire. Recarsi è più intenso di andare, perché racchiude la magia e tutto il valore del viaggio.
Il tre è il numero perfetto, usalo sempre. Tre aggettivi descrivono molto meglio un oggetto o una situazione rispetto invece a due soli. Non c’è solo una parola in più, c’è una musica diversa, una cadenza particolare, una canzone nascosta che fa somigliare la tua frase al verso di una poesia.

Vocabolario e sinonimi

Usa

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il vocabolario. Nessuno al mondo conosce la lingua sufficientemente a fondo da non averne mai bisogno. Sarà il tuo insegnante per tutta la vita. Ti darà idee nuove e ti sarà di grande aiuto quando non avrai ispirazione, soprattutto quando ti troverai disperata a cercare dei sinonimi.
Ricorda, c’è sempre la parola giusta per il posto giusto, non stancarti mai di cercarla.
Leggi e rileggi le frasi, cambiale, smontale, inverti i periodi, inverti verbo e soggetto. Devi sentirle cantare, non devi mai inciampare leggendo quello che hai scritto. Ci sono parole con suoni duri che non si addicono a certi concetti, mentre possono essere adatte a contesti particolari.
Ascolta il suono di quello che scrivi.

Emozionarsi

Rileggi i tuoi articoli anche dopo che li hai scritti. A distanza di tempo. Potrebbe esserci sempre qualcosa da migliorare, un refuso sfuggito alla prima stesura.
In particolar modo rileggi quello che ti emoziona, un articolo che hai particolarmente amato, che riesce a rievocarti le sensazioni di quando lo hai scritto.
Sono le emozioni che innaffiano il tuo cuore e lo preparano a far germogliare nuove idee, nuovi racconti, nuova musica.

Autenticità

Cerca di scrivere come parleresti a qualcuno che hai di fronte. Usa nella scrittura i tuoi intercalari, i tuoi ritmi, cerca di far in modo che chi legge ti ritrovi nelle tue righe.
Nelle nostre pause caffè ci schiantiamo dal ridere, mentre saliamo le scale ti fermi per regalarmi un assolo di chitarra o per potenziare i bicipiti, fallo anche quando scrivi. Inserisci divagazioni e incisi, ma brevi, non essere logorroica, sii piuttosto pungente. Preferisci i trattini alle virgole, creano un inciso fisico e reale, e rispetto alle parentesi rimangono più legati al testo.

Far sì che chi legge riconosca te nelle parole; è un risultato che si ottiene nel tempo, con la pratica, ascoltandosi mentre ci si relaziona con gli altri, conoscendo al meglio la propria comunicazione.

Leggi

Leggi molto, leggi spesso. Leggi tutto quello che ti capita sotto mano. Non credo ci sia bisogno che io stia qui a dirtelo, ma leggi anche quello che non ti appassiona, anche quello che ti sfiora soltanto.
Quando ascolti una pubblicità alla radio o osservi una pagina promozionale, interrogati, rifletti. Cosa vuole comunicare? Ti piace, ti ha toccata? Anche quando una comunicazione non ti rapisce rifletti sul perché.
La Lancia e Vincent Cassel non vogliono dirti che la crisi non esiste, vogliono dirti che chiunque può essere figo anche se guadagna mille euro al mese. Chiediti se è una campagna che può funzionare. Con chi può funzionare.
Non dimenticare mai il target. Un’azione di marketing che non si chiede innanzitutto a chi deve parlare, è un’azione fallita in partenza.

Detto tutto questo, sentiti libera di seguire questi consigli oppure no. Devi cercare il tuo stile, la tua musica. Devi scrivere alle persone come se parlassi con loro, e il mio modo di parlare è diverso dal tuo.
Un amico fotografo mi ha detto una volta: impara le regole di composizione e poi dimenticale.
Cerca sempre nuovi stili e nuove strade.
Ama quello che fai e non vergognarti che questo traspaia. Detto questo…in bocca al lupo!




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3 Comments

  1. Tu mi vuoi fare piangere… ma non ci riuscirai, perchè non è il caso visto che sono in ufficio 🙂
    Grazie Sara.
    Per la prima volta in 30 anni so cosa voglio fare ed è anche grazie a te.
    So anche che la strada è lunga ed io l’ho appena cominciata, ma si dice sempre che non bisogna avere fretta di arrivare no? E io non ce l’ho.
    Non ce l’ho perchè so che questo viaggio sarà un piacere e una strada da percorrere che mi porterà a non avere più paure ne vergogna nell’espormi scrivendo.
    Grazie Sara perchè mi stai insegnando tanto. E i bravi maestri poi non si dimenticano più.

  2. questo blog mi piace, ha qualcosa in comune con Mirtilla!
    http://mirtillamalcontentamarzulla.wordpress.com/

    ps. volevo votarti e spedirti in trentino, non per la promessa delle mou, ma per solidarietà verso chi come me non ha ancora vissuto la montagna con la neve!
    😉

  3. Cristina Caselli |

    Ciao Sara,
    ormai il tuo post è diventato una guida.
    Mi è sempre molto utile quando devo scrivere qualcosa.
    Grazie
    Cri

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